Assopesca Molfetta

AssopescaInforma
Anno III - N. 2 - Marzo/Aprile 2003


attualità
La proroga del VI Piano Triennale
Giuseppe Manente

Com'è noto, il VI Piano triennale nazionale per la pesca e I'acquacoltura, scaduto il 31 dicembre del 2002, è stato prorogato di un anno dalla Legge Finanziaria 2003, in attesa della predisposizione del VII Piano, che dovrebbe entrare in vigore l'anno prossimo.
La ragione dello slittamento del VII Piano è da individuare nel mancato espletamento del mandato costituzionale relativo alla riforma del Titolo V, che avrebbe dovuto chiarire le competenze regionali in materia di pesca.
Si sta vivendo, quindi, un momento di transizione legislativa fondamentale per il futuro del settore ittico, che porterà alla configurazione di un nuovo quadro normativo che, se strutturato in modo intelligente e scevro da condizionamenti egoistici, dovrebbe dare nuovo impulso all'imprenditoria marinara.
In attesa, pur tenendo presente l'ipotesi che la gestione legislativa del comparto pesca diventi di esclusiva competenza statale, si è provveduto alla proroga del VI Piano, integrato alla luce di quanto disposto dalla nuova Politica Comune della Pesca, approvata a dicembre a Bruxelles, e dalla Legge Finanziaria in vigore.
Il nodo principale da sciogliere è stato quello della ripartizione delle risorse tra Stato e Regioni. Il Ministero, dopo un'ardua contrattazione, ha nel complesso recepito le proposte fatte dalle Regioni, soprattutto in materia di promozione delle specificità produttive locali, di imprenditoria ittica, di sviluppo del pescaturismo e ittiturismo, di credito peschereccio e piccola pesca costiera.
Ha confermato inoltre la centralità della ricerca e la necessità di far entrare negli organismi consultivi ministeriali una più adeguata rappresentanza regionale, per definire meglio gli strumenti operativi e finanziari da attivare.
Sulla base di questi indirizzi, è stata decisa l'assegnazione dello stanziamento previsto in Finanziaria per il 2003, ammontante a quasi 38 milioni di euro.
La prima stesura della ripartizione vedeva comunque uno sbilanciamento a favore dello Stato nella disponibilità del budget finanziario, da più parti ritenuto discutibile e penalizzante per le Regioni.
L'impostazione è stata quindi corretta, nel senso di assicurare una maggiore attenzione alle esigenze finanziarie delle Regioni.
Le modifiche più significative hanno riguardato gli interventi per I'associazionismo e la cooperazione (ripartiti nella misura del 60% allo Stato e il 40% alle Regioni), per la ricerca (50% allo Stato, 50% alle Regioni), per la comunicazione istituzionale nell'ambito delle misure per la promozione (40% allo Stato, 60% alle Regioni). Restano di totale gestione regionale i fondi per la promozione delle specificità produttive locali, integrati dallo SFOP europeo, e per le attività connesse all'lmprenditore ittico. Le Regioni, infine, avranno la disponibilità della maggior parte delle somme destinate al Credito peschereccio, al fondo di solidarietà ed all'attuazione degli accordi di programma.
Come si vede, quindi, è stata vincente l'idea di perseguire un corretto equilibrio tra due esigenze diverse ma complementari: quella di sostenere l'operatività regionale, e quella di continuare a valorizzare adeguatamente il ruolo unificante e di indirizzo dello Stato. Tale criterio può costituire un punto di partenza valido, nel momento in cui si andranno a definire con precisione gli ambiti di competenza sulla Pesca, in applicazione alla modifica del Titolo V. Anche in tal senso, Assopesca non mancherà di offrire il suo contributo di proposte e di mediazione.


TOP

Associazione Armatori da Pesca - Molfetta
Via S. Domenico, 36 - 70056 Molfetta
Tel. 080.3387900 :: 080.3384557 - Fax: 080.3380437
P. Iva 04540970722
e-mail: info@assopesca.it

artemedia.it