Anno II - N. 3 Maggio/Giugno 2002
Legislazione
Il fermo biologico del 2002
A cura dell'Ufficio Stampa e Documentazione Centro Servizi Assopesca - Molfetta
Il Ministero delle Politiche Agricole, ha deciso la strutturazione del fermo biologico per il 2002.
Accogliendo la richiesta di non bloccare contemporaneamente la pesca per un periodo di 45 giorni, ha stabilito di diversificare i tempi dell'interruzione obbligatoria dell'attività in Adriatico e Jonio.
A tale scopo, ha diviso il litorale in 4 zone che osserveranno il fermo secondo il seguente calendario:
Accogliendo la richiesta di non bloccare contemporaneamente la pesca per un periodo di 45 giorni, ha stabilito di diversificare i tempi dell'interruzione obbligatoria dell'attività in Adriatico e Jonio.
A tale scopo, ha diviso il litorale in 4 zone che osserveranno il fermo secondo il seguente calendario:
a) da Trieste a Rimini dal 22 luglio al 4 settembre;
b) da Pesaro a Pescara dal 5 agosto al 18 settembre;
c) da Termoli a Molfetta dall'8 luglio al 21 agosto;
d) da Bari a Crotone dal 2 settembre al16 ottobre.
Resta comunque esclusa la possibilità di pescare entro le 5 miglia marine per tutto il periodo compreso tra l'8 luglio e il 16 ottobre.
La soluzione adottata è nel complesso condivisibile, anche se praticamente "imposta" dalla necessità di ricalcare le linee generali del fermo dell'anno scorso, per consentire al Ministero di approntare un piano organico per la difesa delle risorse ittiche in Adriatico da presentare all'Unione Europea, per ricevere anche i fondi relativi al 2001.
I vantaggi di una strutturazione scaglionata del fermo sono evidenti. Innanzitutto evita che il mercato resti per un lungo periodo senza il prodotto fresco nazionale, con gli ovvii danni per le imprese di pesca, per i commercianti, per i consumatori e per la bilancia dei pagamenti nazionale.
In secondo luogo, consente un ripopolamento efficace della fauna marittima, senza penalizzare in modo spropositato la redditività degli operatori della pesca, ai quali comunque è anche data la possibilità di scegliere se rispettare il fermo nella zona abituale di pesca oppure nella zona in cui ricade il porto di residenza.
I vantaggi di una strutturazione scaglionata del fermo sono evidenti. Innanzitutto evita che il mercato resti per un lungo periodo senza il prodotto fresco nazionale, con gli ovvii danni per le imprese di pesca, per i commercianti, per i consumatori e per la bilancia dei pagamenti nazionale.
In secondo luogo, consente un ripopolamento efficace della fauna marittima, senza penalizzare in modo spropositato la redditività degli operatori della pesca, ai quali comunque è anche data la possibilità di scegliere se rispettare il fermo nella zona abituale di pesca oppure nella zona in cui ricade il porto di residenza.
