Assopesca Molfetta

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Anno II - N. 1/2 Gennaio/Aprile 2002


Sicurezza del lavoro - Il Centro Internazionale Radio Medico
L'assistenza medica ai naviganti
Antonio Dauri - Francesco Amento

Nato nel marzo de1 1935, ad opera della geniale intuizione del medico trapanese Prof. Guido Guida, il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.) continua a costituire l'ospedale di chi naviga, fornendo attraverso i sistemi di telecomunicazione, assistenza medica gratuita a navi di tutte le nazionalità, in navigazione in tutti i mari del mondo. L'attività assistenziale, in italiano ed in inglese, è assicurata 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, da un'equipe di 8 medici immersi in turni continuativi di guardia.
L'attività viene svolta nella sede del centro, ubicata in una palazzina del quartiere EUR di Roma, progettata e costruita per ospitare l'ospedale via etere per i naviganti. Dall'inizio della propria attività ad oggi il Centro ha assistito oltre 50.000 ammalati, non limitandosi a fornire i consigli medici del caso, ma coordinando, in rapporto alla posizione della nave ed alle condizioni del paziente, missioni aeronavali di soccorso per consentire l'ospedalizzazione di ammalati e traumatizzati gravi.
Il contributo del centro nelle cosiddette evacuazioni per esigenze mediche (MEDEVAC) è destinato ad accrescersi nel prossimo futuro con il recepimento nella normativa italiana delle indicazioni della circolare IMO (International Marittime Organization) che subordina tale tipo di attività al parere di un servizio specializzato di assistenza telematica per i naviganti (definito TMAS) e rappresentato, in Italia, dal C.I.R.M.
Differentemente da quanto avviene in Paesi dal contesto economico e sociale non lontano dal nostro, come Francia e Spagna, in cui l'attività di Centri omologhi al C.I.R.M. coinvolge oltre il 60% consultazioni mediche per pescherecci, il C.I.R.M. è impegnato per le esigenze della flotta peschereccia per meno del 10% del numero totale di casi assistiti. Le caratteristiche del tipo di pesca prevalentemente praticata in Italia, con piccole unità, un'attività non lontana dalle coste e periodi di navigazione relativamente brevi sono le ragioni più probabili dello scarso ricorso a consigli medici del C.I.R.M. da parte degli addetti alla pesca. Tale ipotesi è anche suggerita da un'analisi statistica delle richieste di assistenza pervenute, che hanno riguardato navi impegnate nella pesca costiera solo in 11 casi su 44 assistiti nel 2000 ed in 20 su 49 nel 2001.
In genere le richieste di assistenza pervenute da pescherecci hanno riguardato patologie acute (Iombosciatalgie, dolori addominali, attacchi di sinusite, infortuni e traumi). Tuttavia vorremmo ricordare che sarebbe opportuno richiedere sempre assistenza medica anche nel caso di patologie apparentemente banali e di piccole entità. Questo perché non è infrequente registrare un'evoluzione preoccupante di casi dall'esordio subdolo.
L'assoluta gratuità dei servizi telemedici del C.I.R.M., la loro disponibilità in ogni ora e la garanzia di poter essere curati da un'èquipe medica particolarmente esperta nell'assistere pazienti a distanza dovrebbero far considerare un più frequente ricorso a questo importante servizio disponibile per tutti i naviganti, inclusi quelli del comparto pesca.

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