Assopesca Molfetta

AssopescaInforma
Anno VI - N. 1-2 - Gennaio/Aprile 2006


panorama regionale
Il ruolo dello SFOP e del FEP per lo sviluppo della pesca pugliese
Giovanni Ninivaggi

La Regione, come Ente, ha avuto i primi approcci con le problematiche della gestione dei Fondi Europei per la pesca, nell'Ambito dell'Iniziativa Comunitaria Pesca. Prima di allora, infatti, i fondi regionali per la pesca erano stati gestiti direttamente dallo Stato, tramite la Direzione Generale della Pesca e dall'Acquacoltura, sia per i PI M che per tutte le altre misure strutturali, sociali, di ricerca.
Con l'iniziativa Comunitaria Pesca, tra il 1994 e il 1999, lo Stato chiese alle Regioni di gestire e seguire un pacchetto di progetti sulla pesca che aveva già approvato, almeno sommariamente o come progetti di massima.
L'iniziativa Comunitaria Pesca è stata, tutto sommato, una esperienza positiva per gli Uffici Regionali del Settore Pesca, perché la gestione della misura ha consentito alla struttura burocratica regionale di svolgere una sorta di esercitazione e quindi di acquisire esperienze preziose in vista del più ampio programma POR Pesca assegnato alle Regioni dell'Obiettivo 1 nel 2000.
Con il PIC Pesca si sarebbe potuto fare di più avendo a disposizione più tempo, almeno un altro anno, per concludere tutti i progetti, invece la UÈ ha voluto chiudere drasticamente il programma e la relativa rendiconta-zione al 31 /12/2001, non consentendo quindi il completamento di tutti i progetti avviati, con la conseguenza di far perdere al settore, gran parte dei finanziamenti non utilizzati, a causa dei termini ristretti imposti.
Come per il PIC Pesca, lo SFOP ha visto quali partner di gestione degli strumenti finanziari la UÈ, lo Stato membro e le Regioni.
L'investimento pubblico per le 4 Misure Strutturali del POR Puglia per la pesca è di oltre 60 milioni di euro a cui bisogna aggiungere la quota dei privati e di altri Enti per circa 28 milioni di euro e quindi l'investimento totale ha raggiunto un ammontare di circa 90 milioni di euro a cui speriamo di aggiungere le premialità per il 2005-2006.
Dal punto di vista tecnico-amministrativo il Settore Regionale ha lavorato alacremente anche questo anno, scongiurando il disimpegno automatico dei fondi e certificando una spesa di 2 milioni di euro, superiore al budget che bisognava raggiungere.
Tutte e due le Misure del POR Puglia (4.12 "Miglioramento della produzione ittica" e 4.13 "Interventi di supporto alla competitivita ed alia innovazione del sistema pesca") hanno contribuito a raggiungere l'obiettivo.
Passando velocemente in rassegna le azioni realizzate con le quattro sottomisure:

  • 4.12.A "Protezione e sviluppo delle ricerche acquatiche",
  • 4.12.B "Acquicoltura",
  • 4.12.C "Attrezzature dei porti da pesca",
  • 4.12.D "Trasformazione e commercializzazione",

va evidenziato che con la sottomisura "Protezione e sviluppo delle risorse acquatiche" saranno finanziate 8 Barriere polifunzionali, 2 in provincia di Bari, 3 in provincia di Lecce e 3 in provincia di Foggia.
Le due Barriere polifunzionali della provincia di Bari sono state già realizzate nei pressi dell'Oasi di Torre Ga-vetone tra Molfetta e Giovinazzo e presso l'Oasi S.Vito tra Mola di Bari e Polignano.
Delle altre 6 Barriere polifunzionali, 4 sono in fase di realizzazione, per le altre 2 (Lecce e Manfredonia) si procederà a breve all'erogazione della prima anticipazione.
Come è noto, lo scopo dell'installazione delle Barriere polifunzionali, costituite da elementi fissi o mobili, è quello di proteggere e sviluppare le risorse acquatiche. Esse devono essere collocate a 3 miglia dalla costa e ad una batimetria massima di 50 metri.
È previsto che ogni progetto sia sottoposto ad una sorveglianza scientifica per un periodo di almeno 5 anni, compresa la vantazione e il controllo dell'evoluzione delle risorse acquatiche interessate.
Per tale sottomisura è previsto un impegno pubblico per € 7.687.000.
Per quanto riguarda l'acquacoltura, con i due bandi espletati sono stati finanziati interventi per un impegno per la finanza pubblica di circa 27 milioni di euro, considerando anche la quota dei privati, prevista in questa sottomisura, si arriva a circa 45 milioni di euro di investimenti.
Con questa azione si è inteso sviluppare l'acquacoltura, la maricoltura e la molluschicoltura ed in particolare gli investimenti verso allevamenti di specie pregiate ad alto valore aggiunto e con favorevoli sbocchi di mercato.
Gli interventi hanno interessato tutte le province.
Sono state realizzate o si stanno completando nuove unità di produzione e nel contempo sono stati finanziati progetti di ampliamento e miglioramento delle strutture esistenti con debito conto del perseguimento degli obiettivi dal punto di vista igienico sanitario ed ambientale.
Con questi interventi, la Regione Puglia è la Regione con più impianti off-shore ed ha notevolmente aumentato la propria produzione di specie pregiate.
Investimenti pubblici per circa 10 milioni di euro sono stati erogati per le attrezzature dei porti di pesca; degli interventi finanziati, 4 sono già stati praticamente realizzati (Molfetta, Peschici, Ischitella, Cagnano Varano) mentre gli altri sono in fase di completamento.
Oggetto dei due interventi della sottomisura sono stati anche due cantieri navali a Mola e Monopoli.
Le problematiche della cantieristica navale pugliese dovranno essere più attentamente esaminate con il nuovo strumento finanziario FEP, perché c'è il rischio che si perda una grande tradizione pugliese, quella dei cantieri navali e dei loro "maestri d'ascia", se non si darà un adeguato sostegno a questa attività che è interessata da un delicato processo di trasformazione tecnologica.
Infine, con il POR Puglia, lo SFOP ha finanziato la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, intendendo l'intera serie di operazioni di manutenzione, trattamento, produzione e distribuzione tra il momento dello sbarco del pescato e la fase della commercializzazione, lavorazione e trasformazione per adempiere alle esigenze di mercato.
Con la stessa sottomisura si è finanziato l'ammodernamento del Mercato Ittico di Molfetta.
L'importo totale dell'investimento pubblico per detta sottomisura (Trasformazione e Commercializzazione) è stata di € 9.258.000.
Per quanto concerne il FEP, nonostante l'art. 117, comma 5 della Costituzione preveda il coinvolgimento delle Regioni nella partecipazione alla sua programmazione, ad oggi poco si conosce delle trattative che il Ministero ha portato avanti con TUE.
Le Regioni si sono unite in sede tecnica ed hanno elaborato un proprio Piano Strategico Nazionale, avente carattere di coordinamento in base all'art. 14 del Regolamento del Consiglio sul Fondo Europeo per la Pesca, che è stato inviato sia al Ministero delle Politiche Agricole che ali' UÈ.
Nel Piano Strategico Nazionale per la Pesca, le Regioni rivendicano un ruolo primario così come è avvenuto per la programmazione 2000-2006, mentre il Piano presentato dal Ministero ignora completamente i risultati e le esperienze maturate dalle Regioni nella programmazione 2000-2006.
L'augurio è quello che nei prossimi mesi, si possa veramente sedersi intorno ad un tavolo con l'obiettivo di concertare un serio Piano Strategico Nazionale che coinvolga in pieno tutte le Regioni.


TOP

Associazione Armatori da Pesca - Molfetta
Via S. Domenico, 36 - 70056 Molfetta
Tel. 080.3387900 :: 080.3384557 - Fax: 080.3380437
P. Iva 04540970722
e-mail: info@assopesca.it

artemedia.it