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ASSOPESCAINFORMA - ANNO V - N. 3/4 - MAGGIO/LUGLIO2005



Le sculture di legno galleggiante
Tanni Scanni

Una passione per il legno come fosse materia vivente, incisa e tramandata col DNA dei suoi antenati che hanno contribuito a scrivere la storia cantieristica di Mola di Bari.sculture
L'incontro con Francesco Gaudiuso è stato una vero piacere perché persona gentile, professionalmente qualificata ma specialmente proiettata nel futuro potenziale del settore.
Il coinvolgimento di Francesco lo si misura dal suo "non poter fare a menò' del profumo del legno, di sentirsi vicino al mare e specialmente di riparare barche. Senza ipocrisia non nasconde anche l'interesse per il ritorno economico che questa attività gli procura ma mai come un valore assoluto e prioritario... almeno per lui.
Alla domanda se sarebbe disposto a tornare a fare l'awocato (Francesco è laureato in legge) risponde con un secco "no". Infatti, non sembra uomo da scrivania o aule giudiziarie, disposto a mandare giù certe situazioni.
Per quanto convinto del lavoro che fa attualmente, Francesco non costringerebbe nessuna delle sue figlie a proseguire questa sua tradizione ma gli farebbe molto piacere se ciò accadesse perché una donna nel settore cantieristico non potrebbe che apportare innovazioni molto interessanti.
La crisi del settore secondo la sua analisi potrebbe essere affrontata valorizzando meglio il nostro prodotto che essendo ancora artigianale può considerarsi come un'opera d'arte unica e irripetibile. Lui non riparerebbe mai alla stessa maniera le sue barche perché ama produrre pezzi unici da cui sentirsi appagato.
Il sabato e la domenica non rinuncia ad andar per mare ma confessa che la maggior parte del suo tempo lo passa sui cantieri a dirigere i lavori che gli vengono affidati da persone che si aspettano da lui risultati qualitativi e unici nel genere.
Francesco condivide la mia visione circa un potenziale futuro dei cantieri oggi in crisi. Anche lui pensa che questi luoghi potrebbero evolversi in parchi culturali in cui far rivivere storia e tecnologia in presa
diretta e non in forma virtuale come sta capitando per musei e biblioteche. Infatti, ha già ospitato scuole di tutti i gradi e specialmente professori stranieri che sono venuti a trovarlo per apprendere come si lavora nel suo cantiere. Ha anche aiutato a realizzare mostre sull'artigianato e sugli strumenti di lavoro dei maestri d'ascia che a suo parere rappresentano una categoria in estinzione che potrebbe trovare una "scuola" adeguata proprio all'interno dei cantieri di Puglia. Si potrebbero "riawicinare" ragazzi senza collocazione sicura per dare loro un mestiere che, pur non facile, è ancora richiesto ed apprezzato.
Parco culturale e scuola sono per Francesco l'investimento per il futuro tanto che sarebbe disposto a "sacrificare uno spazio del suo cantiere" per ospitare queste strutture. Ci ripromettiamo di incontraci di nuovo per l'argomento e cercare insieme di rendere concreti questi propositi.
Francesco ritorna a ribadire l'importanza del suo lavoro perché genio e sregolatezza si uniscono nella produzione delle barche che considera vere "sculture di legno galleggianti', opere d'arte che solcano il mare. L'uomo deve riprendere il suo posto naturale Ravvicinandosi al mare che sta trascurando un pò troppo e con esso recupererebbe anche se stesso e i valori veri della vita.

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