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ASSOPESCAINFORMA - ANNO V - N. 3/4 - MAGGIO/LUGLIO2005


LA PESCA DEL PESCE AZZURRO TRA PROBLEMI SRUTTURALI E DI MERCATO
Da un piano di emergenza ad una nuova governance del pesce azzurro in Adriatico
Mario Bellotarlo Generale della Federo

Da un'analisi delle condizioni di mercato della pesca dei piccoli pelagici in Adriatico, nei primi cinque mesi dell'anno, emerge chiaramente una generale situazione di "sofferenza" del comparto produttivo, dovuto a una serie di fattori.
In primo luogo, occorre far riferimento a quelli meteorologici che, se è vero che si verificano in misura diversa quasi tutti gli anni, questo inverno hanno condizionato fortemente l'attività di pesca dell'intera penisola, con inevitabili ripercussioni negative sul piano dei mercati.
Quando le condizioni del tempo lo hanno consentito (a partire da marzo), segnando il ritorno alla normale attività di pesca, sono subentrati i fattori di mercato in senso stretto, con l'effetto - a fronte di un'offerta di prodotto in crescita - di registrare difficoltà nella vendita di tutto il pescato conferito e determinando una riduzione dei prezzi medi.
A Molfetta, ad esempio - secondo i dati Ismea - nel mese di aprile, i conferimenti sono aumentati del 6%, mentre il fatturato ha avuto un calo dello 0,75% a causa di una riduzione del prezzo medio di circa il 7% per la maggiore offerta del prodotto. Detta condizione si è ulteriormente aggravata nel mese successivo, allorquando l'abbondante quantità di prodotto ha provocato un abbattimento del prezzo di vendita, sceso in media del 15%, e facendo attestare il prezzo medio (fra tutte le specie) a 3,21 euro/kg., e in cui il pesce azzurro (le alici, in particolare) hanno subito un crollo spaventoso, anche di 3 euro a cassetta.
Queste ricadute negative a livello di mercato hanno giustamente allarmato la categoria, messa di fronte ai problemi di mantenere in vita l'attività economica, se poi - al termine della giornata lavorativa - i conti restano in rosso. Gli armatori non riescono a trovare soluzioni possibili per dare redditività alle proprie imprese.
Da un lato, il costo crescente del gasolio - un costo fisso e non eludibile nell'attività di pesca -, dall'altro, il mercato - che si dimostra asfittico e senza vie di uscite, essendo tra l'altro nelle mani di pochi commercianti, condizionandolo - e, non ultimo, la risorsa - com'è noto, la sarda si è ridotta dell'80% negli ultimi otto anni, e le alici non sempre raggiungono la "taglia commerciale" - danno un quadro delle difficoltà oggettive in cui versa il settore, da cui, nonostante tutto, occorre uscire, per dare prospettive diverse all'attività di pesca dei piccoli pelagici in Adriatico, assicurando dignità imprenditoriale a chi la esercita.
È quanto si è proposto il Comitato (o "Tavolo azzurro") costituito in forma permanente presso la Feder op.it (la Federazione nazionale delle Organizzazioni di produttori), che, riunitosi a maggio, dopo aver preso atto di una condizione di difficoltà diffusa nelle diverse marinerie, soprattutto del Centro e del Sud Adriatico, ha sollecitato il Sottosegretario on. Scarpa a farsene carico, sostenendo la necessità di misure di emergenza a sostegno del settore.
E, bisogna dare atto al Sottosegretario che, a distanza di qualche giorno,
in occasione di un incontro con le Associazioni nazionali di categoria, facendo proprie le preoccupazioni e sollecitazioni espresse dal Comitato della Feder op.it, ha espresso il proprio convincimento di dar luogo ad un "Piano di emergenza" per il pesce azzurro, per cui il sistema volante, che tradizionalmente usufruiva del fermo di pesca tradizionale, ora sarebbe stato preso in considerazione sulla base delle misure necessarie e urgenti da assumere nel comparto.
Il riferimento legislativo è stato quello dell'ari. 16 del reg. n. 2792/1999 sullo SFOP, che prevede un'indennità sia ai marittimi che alle imprese, nel quadro di un "piano" predisposto dallo Stato membro, debitamente motivato e provato scientificamente, e presentato alla Commissione europea. Il periodo di fermo considerato dovrebbe essere di 75 giorni. Le risorse a disposizione non superare i 5 milioni di euro. L'indennità prevista, per i marittimi è quella del minimo monetario garantito per tutto il periodo, per le imprese un'indennità calcolata in base alle risorse residue. Quanto infine al numero delle imprese e dei motopescherecci interessati al piano, questo dipende dall'area che verrà presa in considerazione dal "Nucleo di valuta-zione" (cioè, dal Comitato scientifico), che dovrà essere nominato.
Il Tavolo azzurro della Feder op.it, riunitosi nuovamente ai primi di giugno, dopo una valutazione complessiva, ha ribadito una duplice esigenza:

  • la prima, di dar corso al riconoscimento formale del Comitato, ormai operante da tre anni a questa parte, quale organismo di coordinamento
    nazionale per la tutela e la gestione della risorsa, al fine di assicurare - come ha già fatto con l'assunzione di regole comuni per tutti gli associati, volontariamente condivise e sottoscritte, in rappresentanza del 95% dei produttori soci delle Organizzazioni di produttori dell'Adriatico - l'effettivo "governo del settore", ancora più importante dopo il fermo (una reale
    "governance", voluta dagli stessi produttori nell'interesse comune);
  • la seconda, la messa a punto del provvedimento - nei tempi più solleciti - con la nomina del "Nucleo di vantazione", per individuare le "aree sensibili" e predisporre le misure necessarie.

Siamo convinti che dall'attuazione del "Piano", a dire il vero non facile, si
uscirà - una volta attuato - con un'altra mentalità, da parte di tutti gli interessati, con un altro rigore nei confronti della risorsa, e con un sistema di governo diverso, se affidato all'autodisciplina e alla responsabilizzazione dei produttori: in sostanza, ci sarebbero tutti i presupposti per una prospettiva di lavoro e d'impresa, meno aleatoria e più certa.

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LA PRODUZIONE ITALIANA DI SPECIE PELAGICHE •

Organizzazioni riconosciute e aderenti ad OO.PP.

Alici

Sarde

Altre specie pelagiche (**)

Totale (tons) a. 2004

OP Consorzio Golfo di Trieste

482

251

_

733

Ass. Prod. "San Marco" di Chioqqia

2.473

997

30

3.500

Ass. Prod. "Domar" di Porto Garibaldi

5.985

606

436

7.027

OP Consorzio Linea Azzurra di Rimini

2.026

605

186

2.817

Ass. Prod. "Trento Pesca" di Martinsicuro

1.120

114

107

1.341

OP Pugliesi Pesce Azzurro di Molfetta

7.024

1.852

8.876

OP Armatori Operatori di Cesenatico

1.887

72

97

2.056

OP Coop. Pescatori di Pila (RO)

6.161

70

91

6.322

Altre OP: Civitanova Marche

13

3

16

Termoli

6

20

26

Manfredonia

bianchetto

Porto San Giorgio

2

0,5

2

Ass. Prod."Castrum Pesca" di Giulianova

638

78

32

748

(non riconosciuta)

Totale parziale

33.464

Fonte: Federop.it - (**) sgombri, suri, cefali, vope, lanzardi, ecc. - Percentuale rappresentata della produzione dell'Adriatico: 95
   
  OO.PP. non aderenti

Ancona
Fano

3.211
2.423
788
376
1.436  
  5.634 1.164 8.234
Cesenatico 138 25 163
Cattolica 860 105 965
Totale generale 42.729

 

Produzione di sardine da parte di alcune principali OO.PP. dell'Adriatico

OO.PP.
riconosciute
e aderenti

a. 1998 tons.

a. 1999

a. 2000

a. 2001

a. 2002

a. 2003

a. 2004

%

Ass. Prod. Chioqqia

6.208

3.495

3.987

3.467

3.064

2.088

996

-84

Ass. Prod. Porto Garibaldi

5.973

3.653

3.237

2.283

1.794

1.083

606

-89

OP Pugliesi Molfetta

4.479

3.701

1.852

-60

OP Pila (RO)

476

452

442

216

206

94

70

-86

Totale generale               -80

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