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ASSOPESCAINFORMA - ANNO V - N. 3/4 - MAGGIO/LUGLIO2005



La Puglia e il Mediterraneo
Francesco Gesmundo

II nuovo Governatore della Puglia Nichi Vendola ha avvertito la necessità di istituire un assessorato destinato specificamente al Mediterraneo, lanciando in tal modo un segnale significativo sul ruolo e sulla vocazione della nostra Regione.
Al nuovo assessore Silvia Godelli è stata affidata una delega su alcune importanti materie quali la Cooperazione economica, sociale e culturale con le Regioni del bacino del Mediterraneo, Attività culturali e la Pace.
La Puglia si candida in tal modo a esercitare un protagonismo nuovo nella direzione dello sviluppo dell'area mediterranea con l'ambizione di gestire e non subire il processo di crescita economica e sociale dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum come lo definivano i Romani, favorita dalla sua posizione geografica e dalla sua tradizionale vocazione di Regione-ponte, offrendosi come interlocutore attento e disponibile in un'area strategica per le nuove direttrici di sviluppo, i cosiddetti Corridoi europei, ma anche per la creazione di un vero dialogo culturale e religioso con i paesi islamici, presupposto fondamentale per costruire una pace duratura.
Il mondo della pesca pugliese, e non solo, guarda con molto interesse a questa novità politica, anche perché è tuttora in piedi un negoziato UE sulle misure tecniche da utilizzare nelle attività di pesca nel Mediterraneo.
Ovviamente non è solo una questione di tecniche e sistemi di cattura ma è soprattutto una questione di armonizzazione delle politiche di gestione fondata su standard condivisi di qualità e di garanzie per i consumatori che non possono essere imposti ai paesi dell'area mediterranea che non rientrano nella UÈ ma possono indubbiamente essere "facilitati" da politiche di sostegno o di dissuasione rispetto a comportamenti o a fenomeni di dumping sociale che rendono competitivi i prodotti di importazione in maniera drogata dall'assenza di controlli sulla qualità dei prodotti, sulla sostenibilità dei metodi di cattura, sulle garanzie sociali e sindacali per i lavoratori del settore.
Partendo, quindi, dalla presenza in Puglia di una delega specifica per il Mediterraneo si può innescare un comportamento virtuoso di sinergia delle politiche di settore affidata alla responsabilità dell'assessore alle Risorse agroalimentari, con quelle del Mediterraneo per creare le condizioni di fattibilità di un sistema di cooperazione e di giusta competitivita che si basi sulla qualità dei prodotti, sulla tracciabilità del pescato, sulle garanzie al consumo.
Una politica di valorizzazione dei prodotti ittici serve non solo a sostenere un comparto economico ancora strategico per la nostra Regione ma anche a
creare una rete di rapporti economici e culturali che vedano al centro la Puglia.
Si tratta di dotarsi di politiche di commercializzazione, di valorizzare il ruolo delle strutture mercatali pubbliche, di incoraggiare il rientro nei mercati pubblici dei prodotti ora indirizzati ai mercati privati che creano un rapporto di dipendenza del produttore rispetto all'intermediazione parassita-ria, offrire ai produttori un sistema di protezione, un rapporto consolidato con l'industria di trasformazione, una rete di servizi efficienti ed efficaci, creare una "convenienza" a servirsi della struttura pubblica.
Si tratta, altresì, di intervenire per semplificare e rimuovere i lacci di una legislazione contraddittoria e pletorica che pretende di regolare tutto e non riesce a controllare l'essenziale, garantendo il consumatore con un sistema di controlli rigoroso e serio che gli restituisca fiducia e garantisca il produttore onesto, affrancandolo dal peso eccessivo di una commercializzazione privata che sfugge ai controlli e "inquina" i mercati.
Pur interessati quindi alle misure tecniche oggetto di un nuovo vertice sul Mediterraneo, esprimiamo il dubbio che tutto ciò non sia sufficiente a creare una vera politica comune del Mediterraneo nel settore della pesca.
Partiamo dall'esperienza della Puglia, verifichiamo la praticabilità di un approccio diverso alle problematiche del settore, facciamo della nostra Regione un laboratorio di innovazione che sia nello spirito conclamato di questo nuovo Governo regionale.
Il mondo della pesca si aspetta una reale inversione di tendenza e non mance clientelari che tamponano l'emergenza ma non risolvono i problemi strutturali che come nodi arrivano prima o poi al pettine.


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