ASSOPESCAINFORMA - ANNO V N. 1/2 - GENNAIO/APRILE 2005
Il Direttore di Assopesca sull'occupazione extracomunitaria nella pesca
Un'interessante intervista a Mimmo Farinola, Direttore di Assopesca e rappresentante di Federpesca per il Sud Italia, è stata pubblicata dalla "Gazzetta del Mezzogiorno", in un ottimo servizio curato da Chicca Maralfa.
In essa, a proposito della difficoltà di reperire manodopera da impiegare sui motopescherecci e in riferimento soprattutto alla realtà molfettese, che comunque trova riscontro nell'intera marineria italiana, il direttore di Assopesca ha affermato che "i giovani non vogliono più fare i marinai. Il mestiere del pescatore è in piena crisi generazionale. Non ci sono più giovani che si avvicinano a questo settore. È anche comprensibile: è un lavoro duro, usurante e soprattutto non più redditizio come una volta. Il pescatore è divenuto, inoltre, uno specialista marittimo. Per questo c'è bisogno di reclutare personale specializzato m che però non è più disponibile nelle nostre marinerie. Allora i casi sono due: o l'armatore tiene la barca in disarmo o si cerca forza lavoro extracomunitaria. Infine, l'innalzamento del livello di istruzione ha avuto un effetto negativo sulla pesca come sull'agricoltura".
Da ciò la necessità, secondo Mimmo Farinola, di ingaggiare lavoratori stranieri e soprattutto extracomunitari, come, ad esempio i senegalesi che "sono ottimi pescatori, selezionati nei loro paesi attraverso le agenzie di lavoro. Non pescano solo nelle nostre acque. Vanno per la maggiore anche nella pesca oceanica".
Molto positivo anche l'inserimento lavorativo degli albanesi, nonostante qualche incomprensione del passato. esso può essere ulteriormente favorito dalle iniziative di formazione professionale e di partenariato in cantiere. Grazie ad esse ha dichiarato , Farinola - ci sarà un momento di insegnamento, teorico e pratico rivolto ai pescatori albanesi. In tal modo si possono sviluppare più facilmente rapporti di cooperazione in materia di pesca. Abbiamo avuto incontri diplomatici con il ministero del lavoro e dell'agricoltura albanese, per mettere in atto questa programmazione. I corsi li stiamo organizzando con la Regione Puglia e con l'Istituto per il Commercio con l'estero e sono state al centro di un incontro specifico con le autorità albanesi".
