ASSOPESCAINFORMA - ANNO V N. 1/2 - GENNAIO/APRILE 2005
attualità - IMPORTANTE INCONTRO ITALO-ALBANESE A TIRANA
La collaborazione internazionale per lo sviluppo della pesca in Adriatico
Giuseppe Manente
Sempre più incoraggianti le prospettive di collaborazione tra l'Albania e il mondo dell'imprenditoria ittica italiana. È questa la conclusione che è possibile trarre dagli incontri, tenutisi dal 7 al 9 febbraio a Tirana, tra una nutrita delegazione dei principali rappresentanti della pesca italiana e le autorità albanesi al massimo livello, interessate ad approfondire le concrete prospettive esistenti di una più forte partnership tra le economie marittime dei due paesi adriatici.
La missione è stata organizzata dall'Istituto nazionale per il Commercio Estero, ente cardine per la promozione dell'espansione delle imprese italiane negli altri Paesi, e, nello specifico, dalla dott.ssa Elisa Maria Fiocca, responsabile unico dell'ufficio ICE di Tirana. La rappresentanza delle Associazioni di categoria italiane del comparto pesca, molto numerosa e qualificata, ha visto in prima linea, oltre i funzionari istituzionali e del mondo delle cooperative, il presidente di Federpesca, Ervio Dobosz, e il direttore di Assopesca di Molfetta, Cosimo Farinola.
Nelle giornate di intenso dibattito è emersa con chiarezza la volontà delle parti di approfondire tutte le possibilità esistenti di intensificare gli scambi nel settore, dando così continuità ad un processo già avviato da tempo. Risale, infatti, a quattro anni fa la presentazione di un articolato progetto di collaborazione tra Italia e Albania per uno sfruttamento sostenibile e condiviso delle risorse ittiche presenti in Adriatico, predisposto da Assopesca e già esaminato con grande interesse dalle autorità competenti albanesi. Proprio a tale progetto ha fatto riferimento, tra l'altro, il ministro dell'Agricoltura e dell'Alimentazione albanese, Agron Duka, il quale, sostenuto dal ministro del Lavoro e degli Affari sociali, Engjeli Bejtja, ne ha evidenziato la validità, come base di partenza per costruite un'intesa organica tra i due Paesi.
In particolare, è stata sottolineata la necessità di coinvolgere, in un piano d'azione bilaterale di promozione della pesca, tutta la filiera interessata, per far partire un processo di sviluppo organico del settore, non limitato ad iniziative episodiche e frammentarie e perciò sostanzialmente sterili. Da ciò l'importanza da attribuire alle attività legate all'indotto, dalla cantieristica alla commercializzazione, dai supporti tecnologici e strumentali a quelli giuridico-amministrativi. Un piano complesso, teso a mettere in campo tutte le sinergie possibili ma comunque ispirato alla centralità dell'attività di pesca. Come hanno sottolineato tutti gli intervenuti si tratta, insieme, di "fare sistema", ognuno con le proprie competenze e con un ruolo ben definito e, nello stesso tempo, flessibile.
In quest'ottica la marineria italiana può mettere innanzitutto a disposizione della pesca albanese le proprie competenze tecniche e la propria tecnologia, formando operatori in loco, in grado di adeguare il settore della pesca albanese alle nuove esigenze della competizione dei mercati e fornendo il necessario apparato tecnologico. L'Albania, dal canto suo, può valorizzare le sue grandi risorse umane ed economiche, inserendosi a pieno titolo nel contesto economico europeo, in cui può svolgere un ruolo molto importante, specialmente nella prospettiva dell'allargamento ad est del mercato continentale. L'incontro di Tirana, quindi, può e deve rappresentare solo la prima tappa di un percorso da compiere insieme, nell'interesse dei pescatori italiani e albanesi.
