ASSOPESCAINFORMA - ANNO V N. 1/2 - GENNAIO/APRILE 2005
editoriale
Il ricordo di Papa Giovanni Paolo II
Luigi Campo
E il pensiero va subito a quel momento del Giubileo 2000, quando Papa Giovanni Paolo II incontrò una numerosa rappresentanza di pescatori italiani; alcuni di essi, quelli della marineria di Fano, hanno un ricordo più intimo, avendo ospitato il papa a bordo di un peschereccio della loro flotta e poi cenato insieme in una, per loro indimenticabile, serata di agosto de11984.
Sono immagini che evocano momenti solenni della manifestazione di una religiosità che i pescatori sentono e vivono con singolare originalità, rispetto ad ogni altro uomo, costretti come sono a vivere il loro mestiere "in mezzo al mare", lontani dalle sicurezze della "terra ferma".
Riandare con la mente a quei momenti è senz'altro un modo per sentirsi ancora accanto la voce, le parole, i gesti di Giovanni Paolo II... E poi tornare a dirgli GRAZIE.
Ma credo che il migliore omaggio che i pescatori che leggono queste pagine possono rendere a Papa Giovanni Paolo II è quello di riandare con la mente, per il tempo che richiede questa lettura, alla più lontana storia comune.
Si tratta di rivivere l'incontro che Matteo descrive nel suo Vangelo al capitolo 4. Camminando sulla riva del mare di Galilea, Gesù vide due fratelli: Simone, che si chiamerà poi Pietro, e Andrea suo fratello, che stavano gettando la rete in mare; erano infatti pescatori. Disse loro: «seguitemi e farò in modo che voi diventiate "pescatori di uomini"». Lo seguirono senza però abbandonare il proprio mestiere di pescatori; anzi, una volta con lui, fu possibile una pesca più redditizia (la pesca miracolosa) e più sicura (la tempesta sedata).
Poi Pietro sarà messo a capo della comunità dei cristiani, della Chiesa. Sarà il primo della lunga serie dei papi che in 20 secoli hanno accompagnato la storia della Chiesa.
Io credo che Giovanni Paolo II debba aver vissuto con profonda emozione quella traversata in Adriatico tra le reti e le corde del M/P Cigalin: un ritorno alle origini e un contatto diretto con la vita e i problemi dei pescatori di oggi. E credo anche che i pescatori debbano essere orgogliosi di aver prestato i propri uomini per l'avvio nel mondo della presenza della Chiesa.
