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ASSOPESCAINFORMA - ANNO IV N. 6 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2004


attualità
Giulianova: uno scontro che penalizza tutti
Giuseppe Manente

Ancora tensione a Giulianova tra alcune componenti della marineria locale e i pescatori pugliesi che usufruiscono del porto abruzzese come base operativa.
L'ultimo episodio di una "guerra" insensata e autolesionistica è avvenuto il primo dicembre, allorché un natante giugliese, l'Onda, ha tentato addirittura di speronare un peschereccio di Bisceglie, il Cisky, colpevole, a detta dei marinai locali, di aver occupato abusivamente un ormeggio riservato. Si è rischiato addirittura di far degenerare la lite conseguente in una autentica rissa, per fortuna poi sventata.
Il problema dei posti barca a Giulia-nova è annoso ma, secondo i responsabili dell'Ufficio Marittimo non presenta i caratteri di gravita che gli si vogliono attribuire, in quanto gli ormeggi disponibili sono sufficienti per esaudire tutte le richieste.
La verità è che ogni pretesto è buono per far emergere l'avversione della marineria locale nei confronti degli operatori pugliesi attivi nelle acque compartimentali, accusati di pescare quantità esorbitanti di pesce, soprattutto azzurro, che, poi, si è costretti a vendere a prezzi minimi o che rimane invenduto. Questo, a dispetto di una regolamentazione che i pescatori locali si sono dati da tempo, che prevede di non superare le 400 cassette di pesce per ogni uscita in mare. Tutto ciò, secondo i giugliesi, falserebbe il mercato e penalizzerebbe la reddività delle imprese di pesca locali.
Di tali rimostranze si sono fatti portavoce alcuni politici locali, che cavalcando l'onda della protesta, hanno chiesto alle Istituzioni nazionali del settore di intervenire per regolamentare l'attività di prelievo ittico, arrivando addirittura ad una contingentazione del pescato.
Si tratta, come è evidente, di posizioni strumentali che non hanno il minimo supporto normativo e che si scontrano con il più elementare buon senso. Non è, infatti, assolutamente utile, in una situazione che rischia di degenerare, soffiare sul fuoco dello scontento e attizzare posizioni faziose e pericolose.
Al contrario, come hanno ribadito le autorità portuali, che hanno mostrato anche in questa occasione un grande senso di responsabilità e di equilibrio, occorre trovare delle soluzioni valide, durature e condivise, in grado di esaudire le giuste esigenze di tutti i soggetti coinvolti nel problema. Tale obiettivo è raggiungibile, spostandolo dalla risoluzione di una problematica locale e contingente, come quella di Giulianova, alla definizione di un nuovo quadro di regole generali, capace di metter fine ad una conflittualità che non favorisce nessuno e penalizza tutti.
È questa la posizione di FederOP, espressa in un comunicalo stampa improntato alla concretezza e alla saggezza, che pubblichiamo integralmente. In esso, ribadito il ruolo fondamentale delle Organizzazioni di Produttori (a cui fanno capo i pescatori pugliesi coinvolti nella polemica) nella ricerca collettiva delle migliori soluzioni dei problemi della pesca italiana, in generale, e abruzzese, in particolare, si rileva opportunamente come una risposta intelligente e non di parte alle problematiche di Giulianova possa offrire nuove opportunità di sviluppo economico all'intera filiera ed all'indotto esistente sul territorio giugliese. Si può lavorare tutti e in uno spirilo di concordia e collaborazione, il quale non può che dare buoni frutti, in una comunità in evoluzione che trova nel mare e nelle attività collegate le più significative fonti di benessere economico e sociale.

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