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Anno IV N. 4 - Luglio/Ottobre 2004


panorama comunitario - Una delega specifica per il governo della pesca europea
JOE BORG COMMISSARIO UE PER LA PESCA
Giuseppe Manente

 Joe Borg, maltese, è il nuovo responsabile per la pesca dell'Unione Europea; si tratta di una nomina che è stata accolta favorevolmente dagli addetti ai lavori, in quanto potrebbe dare avvio ad una fase autenticamente nuova della politica europea della pesca, soprattutto più rispettosa delle esigenze specifiche di alcune aree geografiche. Ci riferiamo evidentemente alle situazioni che coinvolgono le marinerie del Mediterraneo, mai affrontate finora con la decisione e la competenza che meritano per la loro complessità.
Si dovrebbe voltare pagina, decretando anche nei fatti e nei comportamenti la fine dell'epoca Fischler, caratterizzata da visione miope e strabica, nello stesso tempo, delle problematiche della pesca europea, che tanti danni ha provocato al comparto, nonostante le ripetute promesse di cambiamento. A tale proposito si attende ancora il decollo del Piano d'Azione per il Mediterraneo, che tante aspettative aveva suscitato all'atto della sua approvazione. Finora purtroppo, esso non è riuscito a tradursi in iniziative efficaci e in grado di dare inizio ad una effettiva svolta nella gestione delle tematiche più importanti riguardanti il Bacino, per colpa soprattutto dell'attenzione speciale riservata alla pesca nordica, a discapito di quella che ci riguarda. L'aver designato un commissario "mediterraneo" alla guida del dicastero europeo alla pesca può rappresentare, perciò, un segnale forte della volontà dell"'atlantico" Barroso di impostare la politica di gestione delle risorse ittiche in senso più aperto e policentrico rispetto a quello adottato in passato.
Altrettanto importante è il fatto di aver assegnato una delega specifica per il governo della pesca, che in precedenza era accorpata a quella per l'agricoltura. È stato sempre evidente a tutti che i due comparti avevano bisogno di strutture gestionali diversificate, data la loro complessità e la loro spiccata specificità, ma considerazioni di ordine burocratico ed amministrativo avevano impedito che si prendesse atto di tale lapalissiana evidenza. Adesso si è messo riparo ad una stortura storica. Speriamo che tale decisione sia stata frutto di una scelta consapevole, dettata dalla volontà di valorizzare, come merita, L'importanza della pesca e non dalla necessità di reperire nuovi ambiti di governo per l'accresciuto numero di Commissari che, come è noto, è aumentato, passando da 15 a 25.
La carriera politica di Joe Borg autorizza una certa fiducia nella possibilità che egli possa incidere positivamente ed efficacemente sulla risoluzione delle problematiche complesse della pesca europea, in generale, e di quella mediterranea, in particolare. Uomo di legge ed economista, si è avvicinato da tempo al difficile mondo della politica europea, pur non ricoprendo incarichi operativi rilevanti, data anche la scarsa incidenza che ha Malta nel panorama continentale. Ha comunque sempre dimostrato concretezza ed oculatezza nelle decisioni, soprattutto nella svolgimento della funzione di Ministro degli Esteri.
La sua bravura come Commissario UE sarà indubbiamente misurata in base ai comportamenti ed alla validità delle decisioni che assumerà nell'espletamento del suo delicato incarico.


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