Anno IV N. 3 - Maggio/Giugno2004
grandangolo
LA COPERTINA
Tani Scanni
Non è vero che con l'intelligenza l'uomo può tutto. Un esempio di cosa può fare la forza dei muscoli è riassunto in questa copertina. Sono convinto che il futuro dalla carpenteria cantieristica non sarà mena faticoso perchè anche le lamine d'acciaio necessitano di un coinvolgimento fisico intenso tra saldature ossidriche e forgiatura del duro metallo.
La costruzione di un peschereccio e cosa che non possono fare tutti. Nei corpi di questi due operai si intuiscono abilita manuali di precisione e di potenza senza delle quali questo lavoro e da lasciar perdere.
Quando scatto queste foto, non lo nascondo, sono un po' preoccupato che la mia presenza possa favorire una distrazione dalle conseguenze gravissime. Per questo cerco di essere rapido nel fissare i momenti descrittivi e ricorro sempre a teleobiettivi per non entrare nel campo visivo di chi lavora su i ponti di legno.
Tra gli attrezzi che vedo usare frequentemente ci sono i morsetti ed i divaricatori, i primi per tenere legati i legni, i secondi per allontanarli. Un gioco contraddittorio e disarmante all'apparenza, ma come nella vita, ingredienti insostituibili per raggiungere un'armonia.
Mi piacerebbe, se fosse tecnicamente possibile, farvi ascoltare anche i suoni che accompagnano questi momenti. II silenzio è il "suono": tutti sanno cosa fare ed e come se i gesti fossero regolati da una telepatia tramandata tra le generazioni dei carpentieri.
I cantieri che oltre alla manutenzione fanno anche costruzione sono impressionanti per la storia che racchiudono, e quello di Molfetta è sicuramente uno dei più importanti del basso adriatico.
Non capisco se ad accorgersene siano sempre i soliti addetti ai lavori, perché quello che ha da raccontare un posto come questo e quello che significherebbe in termini di turismo culturale è sicuramente interesse di tutti i cittadini.
Ho sempre sostenuto che con una organizzazione professionale si potrebbero portare pullman di turisti a fare un'esperienza guidata nei cantieri ancora vitali per poi magari farli proseguire verso grotte, cattedrali o masserie che descrivono la Puglia nel mondo.
I parchi tematici sono gia una realtà dove si possono rivivere storie fantastiche (Disneyland)
od epoche remote (Dinosauri), che bimbi ed adulti sono felici di frequentare.
Allora propongo fermamente di sviluppare un progetto di fattibilità sulla "evoluzione" di certi cantieri navali in parchi culturali di qualità, portando vantaggi economici indiscutibili e, più importante di tutto, ancorando alla storia questi universi cosi belli.
Chi ci crede si faccia avanti!
