Anno IV N. 2 - Marzo/Aprile 2004
LA COPERTINA
Tani Scanni
Legno come guscio, come scudo.
Quando ammiro i piccoli gozzi tirati a secco è perche ho un debole per i colori saturi e netti delle loro chiglie.
Ma quando le vernici vengono via, il gozzo cambia pelle e quello che si vede è ancora più suggestivo.
Una barca capovolta svela la sua struttura complessa di fasce ben accostate con assoluto rispetto delle curve e dei contorni che ciascuna offre ad incastro a quella vicina.
L'idea fotografica che mi evoca è quella del guscio di una noce e contemporaneamente di uno scudo, oggetti entrambi utili per la difesa del marinaio che deve affrontare le incognite del mare. Un giorno o l'altro chiederò a qualche maestro d'ascia di insegnarmi a costruire uno. Non perche mi interessi averne uno personale ma piuttosto per provare la soddisfazione che deve dare un oggetto di questo genere quando viene completato. Piegare il legno al caldo, metterlo in armonia con tutti gli altri pezzi con solo la forza delle mani e del martello è una vera soddisfazione che prende molto dal di dentro.
Lo so, perche ho osservato un professionista al lavoro che mentre assemblava le varie parti, raccontava i segreti di questa vecchia arte.
Il suo volto, più che soddisfatto, era la dimostrazione della realizzazione che un uomo può provare durante il suo lavoro (oggi in giro se ne vede pochi così).
Se si dovesse attribuire un genere sessuale a tutto questo non potrebbe che essere femminile, forse per le curve insinuanti, forse per l'invito ad accarezzarle senza fine... ed esisterebbe una ragione in più per sentirmi affascinato da questo grande spettacolo.
