Assopesca Molfetta

AssopescaInforma
Anno IV N. 2 - Marzo/Aprile 2004


panorama comunitario - Bocciata a Strasburgo la proposta Fischler per il Mediterraneo
Soddisfazione della marineria italiana
Giuseppe Manente

Unanime la soddisfazione delle Associazioni di categoria e delle rappresentanze italiane al Parlamento europeo per la bocciatura in toto della proposta di regolamento relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo, presentata dal Commissario Franz Fischler. Si è consumato, così, anche se in modo prevedibile, l'ultimo atto di una vicenda tortuosa e sofferta, come quella dell'attuazione di una nuova politica comune per la pesca mediterranea, che sin dal suo avvio aveva registrato una posizione inadeguata e pregiudizialmente negativa del Commissario Fischler nei confronti delle esigenze della marineria italiana.

I commenti degli addetti ai lavori e dei parlamentari italiani di ogni parte politica hanno sottolineato la totale carenza della proposta Fischler riguardo al giusto riconoscimento della specificità della pesca nel Mediterraneo, che peraltro costituiva il pilastro portante di tutta la parte della nuova PCP riguardante la gestione delle risorse alieutiche nei Paesi del sud Europa.

In particolare, Luigi Giannini, Direttore generale di Federpesca, a proposito del regolamentazione bocciata, ha ribadito come sia stato "assolutamente giusto rispedirla al mittente. Sarà tutto da rifare, con una nuova Commissione ed un nuovo commissario soprattutto attraverso un dibattito costruttivo tra gli operatori del settore. Rischio sventato, quindi, grazie alla intelligente tessitura del Sottosegretario di Stato alla Pesca, Paolo Scarpa, interprete di una posizione critica ampiamente condivisa da molti paesi dell'Unione". Una bocciatura che denota quantomeno una scarsa attenzione della Commissione verso la pesca italiana. Una colpa grave: non si può approvare una proposta di regolamento formulata dal Commissario alla pesca, senza valutarne l'impatto sul sistema economico e sociale del settore ittico.

Anche la posizione di Enzo Lavarra, componente della Commissione Pesca del Parlamento europeo, è di netta presa di distanza dalla proposta di Fischler, che viene rifiutata senza appello. Ha infatti affermato che "la proposta della Commissione non tiene conto delle differenze tra la pesca industriale nei mari del Nord e la tradizione artigianale che ancora esiste nel Mediterraneo, e soprattutto ignora completamente le osservazioni delle associazioni di categoria e degli operatori: ciò è particolarmente grave se pensiamo che la pesca nel Mediterraneo spesso è l'unica risorsa di lavoro per decine di migliaia di famiglie. La proposta di riforma della pesca nel Mediterraneo necessita assolutamente di un reale e profondo confronto con le parti interessate, ovvero le associazioni di pescatori ed armatori, che in questi ultimi anni hanno compiuto un grande sforzo di responsabilizzazione dei propri iscritti.

La proposta di regolamento paradossalmente non tratta proprio l'elemento centrale della riforma, ovvero il rispetto della specificità della pesca nel Mediterraneo, la specificità della sua flotta, del tessuto socioeconomico, dei tipi di pesca, della taglia dei pesci.

L'allargamento della misura delle maglie delle reti, ad esempio, prevista dalla proposta di Fischler, avrebbe lasciato fermi alle banchine dei porti gli equipaggi delle oltre 5.000 unità dedite allo strascico; e una sorte analoga sarebbe toccata agli operatori attivi sulle poco meno di 7.000 navi che si dedicano alla piccola pesca costiera.

La politica che noi vogliamo per la pesca nel Mediterraneo deve puntare sul mantenimento degli aiuti alla costruzione dei pescherecci, sugli incentivi all'acquacoltura, sull'istituzione di un fondo ad hoc per il sostegno del settore, su adeguati ammortizzatori sociali, sulla valorizzazione della pescaturismo, sul sostegno alle attività complementari (come la pulizia del fondo marino) e non da ultimo sulla cooperazione con i Paesi terzi".

La totale condivisione della bocciatura della proposta è venuta anche dal mondo delle cooperative, che in un comunicato molto duro e a tratti ironico hanno sottolineato come "con questo cappotto confezionato dal lavoro dell'europarlamentare Lisi, che in questi mesi ha difeso le ragioni della pesca mediterranea, e consegnato oggi dal Parlamento, il Commissario Fischler potrà finalmente ripararsi dalle fitte e costanti critiche piovutegli addosso dal mondo della pesca, nonche dalle intemperie della sua fredda regione quando, tra meno di due mesi, tornerà a casa per fine mandato".

"È chiaro - concludono le centrali cooperative italiane - che nessuno in Europa, dalle associazioni ai Governi, vuole sentire parlare Fischler di pesca. Il voto di Strasburgo parla chiaro, così come l'invito del Presidente del Parlamento, l'irlandese Pat Cox, che ha chiesto alla Commissione di rivedere la sua proposta, considerato che ogni qualvolta viene discussa da un organo istituzionaie, puntualmente viene bocciata. A questo punto agli oltre 100.000 pescatori del Mediterraneo non resta che aspettare giugno, mese in cui si voterà per il rinnovo del Parlamento, per liberarsi finalmente di Fischler, con l'augurio che torni a farsi yivo sulle nostre coste solo per piantarci l'ombrellone".

===============================================

Nel quadro della riforma della Politica Comune della Pesca, la Commissione, con la partecipazione attiva dei pescatori e delle altre parti interessate, ha proposto un codice europeo per una pesca responsabile. Riportiamo le indicazioni relative alla Sicurezza, agli Aspetti Sociali e alla Commercializzazione.

Sicurezza marittima

  • Verificare che le attrezzature da pesca siano fabbricate ed installate nel rispetto delle norme di sicurezza.
  • Effettuare regolarmente la manutenzione di tutte le parti della nave, in particolare dei motori e dell'equipaggiamento di sicurezza. Oltre alle visite regolamentari, il comandante e l'armatore/gli armatori provvederanno ad eseguire regolari ispezioni al fine di garantire in permanenza condizioni di sicurezza.
  • Offrire un ambiente di lavoro sicuro. Proibire l'esercizio di qualsiasi attività al personale sprovvisto dell'opportuno equipaggiamento, oltre ai requisiti obbligatori come casco, tenuta da lavoro (compresa la cerata), guanti, calzature, occhiali, ecc.
  • Garantire la formazione dei pescatori in materia di rischi sul lavoro e su come far fronte a situazioni di pericolo. Eseguire regolari esercitazioni antincendio e per casi di emergenza.
  • Essere in grado di garantire cure mediche ed assistenza in caso di incidente, sia in termini di competenza (almeno del comandante e/o di un membro dell'equipaggio) che per quanto riguarda la disponibilità delle necessarie attrezzature. Favorire la pratica delle consultazioni mediche a distanza via radio.
  • Tenere regolarmente aggiornate tutte le informazioni relative agli ostacoli e ad altri pericoli per la navigazione. Comunicare le eventuali nuove constatazioni ed osservazioni agli altri operatori e alle autorità marittime competenti.

Aspetti sociali

  • Incoraggiare le parti sociali a negoziare convenzioni e accordi collettivi in materia di condizioni di lavoro e di retribuzione.
  • Mantenere un buon clima lavorativo. Gli ufficiali incoraggeranno coesione e spirito di squadra ed istituiranno procedure atte a risolvere eventuali conflitti in via amichevole.
  • In caso di competizione per lo spazio limitato nelle zone di pesca, cercare di prevenire gli scontri attraverso la ricerca di soluzioni consensuali con gli altri operatori.
  • Mantenere le imbarcazioni in condizioni igieniche ottimali.

Condizioni di commercializzazione

  • Conservare il pescato a bordo in buone condizioni per aumentare il valore commerciale e promuovere strategie di valorizzazione dei prodotti della pesca.
  • Comunicare in anticipo le informazioni riguardanti lo sbarco delle catture al fine di ottimizzare le possibilità di commercializzazione e dirigere il pescato verso porti che offrano sbocchi adeguati.
  • Eseguire la cattura, manipolazione, trasformazione e distribuzione del pesce e dei prodotti derivati in modo da preservarne il valore nutrizionale.
  • Collaborare con le pubbliche autorità ed altri soggetti interessati per promuovere i vantaggi derivanti dal consumo di pesce.
  • Agevolare la realizzazione di controlli adeguati ed istituire marchi di qualità e sistemi di tracciabilità dei prodotti della pesca. Ove del caso, privilegiare le vendite o le registrazioni di vendita all'asta.

TOP

Associazione Armatori da Pesca - Molfetta
Via S. Domenico, 36 - 70056 Molfetta
Tel. 080.3387900 :: 080.3384557 - Fax: 080.3380437
P. Iva 04540970722
e-mail: info@assopesca.it

artemedia.it