Assopesca Molfetta

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Anno III N. 5 - Settembre/Ottobre 2003


sicurezza del lavoro
L'uso dei segnalamenti marittimi
Francesco Mastropierro

Il Regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare (COLREG 72) molto spesso non viene tenuto nella dovuta considerazione, pur essendo un valido garante della sicurezza di beni e persone che solcano i mari per scopi diversi (pesca, trasporti, diporto o altro).
Questo nostro intervento, diretto particolarmente ai comandanti dei pescherecci e al personale preposto ai turni di guardia in navigazione, richiama in particolare l'attenzione sull'uso appropriato dei segnalamenti di pesca e dei segnali di non governo.
Segnalamenti di pesca - Di notte è prescritta l'esposizione del fanale binato verde/bianco e di giorno due coni con i vertici affacciati, disposti in verticale.
Detti segnalamenti sono ben conosciuti dai marittimi, che però non considerano che gli stessi devono essere mostrati soltanto quando il M/P è effettivamente impegnato in operazioni di pesca.
Molti pescherecci portano il segnalamento diurno stabilmente ingrillato sulla draglia, mostrandolo anche quando non stanno pescando o sono ormeggiati in banchina o ancora quando sono alati a secco; in queste condizioni, in caso di sinistro, potrebbe essere molto difficile - o addirittura impossibile - tentare una giustificazione dinanzi all'Autorità Marittima e/o Giudiziaria, pregiudicando seriamente la possibilità di ottenere qualsiasi risarcimento.
Riportiamo alcune situazioni osservate e fotografate girando occasionalmente nei porti pugliesi.
La foto n. 1 mostra un segnalamento regolamentare ed un altro ricavato da un parabordo di plastica segato in due metà e sistemato (anch'esso stabilmente) a riva con maniglioni e patte d'oca che rendono il tutto difficilmente definibile; ovviamente questa "novità" potrebbe assomigliare da lontano a due coni, ma anche a due palloni; comunque detto segnalamento non è a norma e potrebbe creare confusione in chi lo osserva.
Nella foto n. 2 si vedono i due coni sostituiti da due sfere di piccolo diametro - sono in effetti galleggianti di plastica - che però hanno il significato di "nave che non governa" e pertanto sono anch'essi impropri oltre ad essere difficilmente visibili ad una certa distanza data la loro ridotta dimensione.
Nella foto n. 3 si vedono esposti due rombi in verticale; è un segnale che indica il Iato franco di una draga in operazione, quindi nessuna attinenza con la pesca.
Le foto n. 4 e n. 5 mostrano segnalamenti inesistenti: in un caso uno dei coni è stato sostituito da una sfera, nell'altro i due coni sono entrambi con il vertice rivolto in alto. È un "fai da te" che non ha nulla a che vedere col regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare.

Segnali di non governo - È stato osservato che, quando i pescherecci si apprestano a partire per recarsi in zona di pesca e stanno salpando l'ancora, mostrano di sera due luci rosse in verticale perche - sostiene la maggioranza dei capitani - il peschereccio non può governare.

Niente di più erroneo. La COLREG, infatti, definisce nave che non governa quella impossibilitata a manovrare per circostanze eccezionali. Essendo il salpamento dell'ancora una normalissima operazione, il peschereccio deve mostrare le luci di fonda fino a quando l'ancora speda, quindi si devono accendere le luci di navigazione e contemporaneamente spegnere quelle di fonda.

Le luci di non governo, quindi, non devono essere adoperate durante il salpamento dell'ancora, tanto più che il natante sta per prendere il mare e quindi è stata preventivamente controllata la sua piena efficienza (organi di governo e propulsione, strumentazione, mezzi di comunicazione e quant'altro).

I capitani dei pescherecci riferiscono che sono soliti accendere le "luci di non governo" anche durante le operazioni di recupero della rete: ebbene, ciò non è conforme alle regole, tuttavia può essere tollerato in quanto i pescherecci non hanno da esporre il binato bianco, segnalamento previsto dalla COLREG ma classificato facoltativo.

L'esposizione di segnalamenti impropri può indurre confusione nella condotta di un'altra nave in avvicinamento e creare seri presupposti per il verificarsi di una collisione che sarebbe a tutta responsabilità del peschereccio.

Per precisazioni e chiarimenti sull'argomento è possibile contattare l'autore del presente articolo presso l'Assopesca di Molfetta.


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