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Anno III - N. 4 - Luglio/Agosto 2003


panorama regionale
La gestione regionale della politica della pesca
Giuseppe Manente

Il ruolo delle Regioni nella gestione della politica della pesca è destinato a divenire sempre più importante e questa tendenza è riscontrabile chiaramente sia nelle scelte operate a livello europeo che dal nostro Parlamento.
La nuova Politica Comunitaria della Pesca ha previsto l'istituzione dei Consigli Regionali Consultivi, per venire incontro alla pluriennale richiesta di alcune marinerie, e in primis di quella italiana, del riconoscimento delle specificità locali delle problematiche proprie del settore ittico. La piena attuazione di questa direttiva è ancora lontana ma costituisce un obiettivo ormai ineludibile, specie alla luce della, si spera, sempre più vicina definizione del PAM (Piano d'Azione per il Mediterraneo).
A livello nazionale, la modifica del Titolo V della Costituzione ha rappresentato il primo passo verso l'autonomia delle Regioni nella politica gestionale dei vari comparti produttivi. Purtroppo, per quanto concerne la Pesca persistono discordanti pareri circa la collocazione del settore in un ambito di legislazione esclusiva o concorrente. In attesa che questo nodo venga definitivamente sciolto, si affacciano all'orizzonte scenari imprevedibili e del tutto nuovi. Infatti, le riforme costituzionali di cui si parla sempre più spesso proprio in questi mesi, potrebbero prevedere per l'attività di pesca nuove attribuzioni alle Regioni, che si vedrebbero assegnati compiti e competenze tutti da definire.
Comunque, al di là dei dettagli, in ogni caso la funzione delle Regioni sarà sempre più determinante per l'attività della marineria italiana.
In questa prospettiva, la Regione Puglia intende affermare sempre più la propria incisività sulle problematiche territoriali della nostra pesca, dotandosi degli strumenti organizzativi ed amministrativi indispensabili per supportare le proprie iniziative.
Inoltre intende incidere con decisioni autonome sull'efficienza e sulla produttività delle imprese di pesca pugliesi, rappresentandone le necessità e risolvendone i problemi che via via si prospettano.
Qualche segnale in questo senso già si può cogliere.
Prosegue, infatti, l'approvazione dei bandi relativi ai POR comunitari specificati nel riquadro sottostante relativamente alla sottomisura 4.13.
Il coinvolgimento dei soggetti effettivamente operanti sul territorio, e per questo più vicini alle reali esigenze dei pescatori pugliesi, va nella direzione della difesa degli interessi reali della categoria. Una conferma in più dell'essenzialità del ruolo regionale per il futuro della pesca.


POR Puglia 2000/2006 - SFOP - Sottomisura 4.13.02
"Azioni realizzate dagli operatori del settore: azioni di interesse collettivo e Centro Servizi"

Soggetti destinatari dell'intervento:

  • Organizzazioni di Produttori riconosciute;
  • Associazioni di categoria ed Enti o Consorzi costituiti dalle stesse;
  • Soggetti che hanno promosso i Centri servizi, nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria "pesca" 1994-99 e che hanno concluso il progetto relativo al PIC al quale hanno partecipato;
  • Consorzi misti pubblico-privati.

 

Interventi ammissibili:
Sono ammissibili a contributo interventi che contribuiscano al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca, in particolare azioni che prevedano:

  • la raccolta di dati di base o l'elaborazione di modelli di gestione ambientale riguardanti il settore della pesca e dell'acquacoltura, ai fini dell'approntamento di piani di gestione integrata delle zone costiere;
  • la promozione di misure volte al miglioramento delle condizioni di lavoro, sicurezza e delle condizioni sanitarie dei prodotti, a bordo e a terra;
  • la promozione dell'uso di attrezzi o metodi che l'autorità di gestione riconosce come più selettivi;
  • la promozione di misure tecniche di conservazione delle risorse;
  • l'eliminazione dei rischi patologici connessi alle attività di allevamento o dei parassiti presenti in bacini idrografici o ecosistemi litoranei;
  • l'organizzazione del commercio elettronico e del ricorso ad altre tecnologie dell'informazione, ai fini della diffusione di informazioni di carattere tecnico e commerciale;
  • la gestione e controllo delle condizioni di accesso a talune zone di pesca e gestione dei contingenti;
  • la partecipazione a corsi di formazione, in particolare quelli riguardanti la qualità e sicurezza e la diffusione delle conoscenze a bordo delle navi ed a terra, realizzati da strutture o enti formativi accreditati;
  • il miglioramento della conoscenza e della trasparenza della produzione e del mercato.

Spese ammissibili ed intensità di aiuto :
L'investimento complessivo non potrà superare l'importo di 155.000,00 euro per progetti annuali, l'importo di 284.000,00 euro per progetti biennali e l'importo di 413.000,00 euro per progetti triennali.
L'entità massima del contributo pubblico in conto capitale concesso sarà pari al 60% dell'investimento ritenuto ammissibile. La Regione Puglia si riserva la facoltà di elevare fino al 100% il contributo concesso, qualora il progetto presentato sia di natura collettiva e rivesta particolare importanza per il settore, oltre a prevedere un accesso pubblico ai risultati (Reg. C.E. n. 2972/99 all. IV punto 2).


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