Uso illegale delle spadare - Linea dura del Ministero

04/05/2006

Il Direttore Generale reggente della Pesca e Acquacoltura. Giuseppe Ambrosio, ha diramato una nota (1859 del 19 aprile 2006) sull'uso illegale di reti da posta derivanti.

Nella nota si fa riferimento alla diffusione, nel nostro Paese, di pratiche di pesca con utilizzo di reti da posta derivanti, nonostante l'attuazione dei piani di riconversione, debitamente finanziati, in esecuzione della direttiva comunitaria che vieta la pesca con l'utilizzo di tali reti. Si tratta di una attività assolutamente illegale che, peraltro, espone il nostro Paese al rischio, concreto, di procedure di infrazione, da parte della Commissione Europea.

L'amara constatazione della Direzione sottolinea l'inutilità degli sforzi compiuti dall'Amministrazione per contrastare l'uso delle spadare, atteso che tale tipo di pesca illegale continua ad essere una pratica costante di molte unità che, per giunta, hanno fruito di contributi riconosciuti in attuazione del piano di riconversione.

La nota mette in evidenza in particolare, oltre al rischio di procedure di infrazione, il danno gravissiomo prodotto a carico dell'intero ceto peschereccio ed in particolare la forte penalizzazione di quanti, pur impegnati nel rigoroso ripetto delle norme nazionali e comunitarie, vengono, loro malgrado, coinvolti in una ormai generale immagine di diffusa inadempienza della nostra attività di pesca.

Il Direttore Ambrosio inoltre sensibilizza le organizzazioni di categoria invitandole a condividere la necessaria azione di lotta contro tale tipo di pesca anche ricorrendo a forme interne di disincentivazione per quanti siano ancora responsabili di tale pratica illecita.

La nota riporta in chiusura un impegno forte dell'Amministrazione a porre in essere ogni utile azione finalizzata a contrastare duramente il fenomeno e sanzionare pesantemente i responsabili delle violazioni.

Non possiamo che commentare con favore il duro richiamo del Ministero. Le Organizzazioni non possono più rimanere inerti di fronte a comportamenti di loro iscritti che continuano ad operare nell'illegalità, esponendo l'intera categoria a giudizi negativi di generale inadempienza, specie in sede comunitaria. E' ora che le organizzazioni di categoria collaborino fattivamente con l'Amministrazione per debellare tali pratiche illegali, denunciando ed espellendo dal loro contesto associativo quanti, in violazione delle norme vigenti, continuano ad utlizzare le spadare.