Unita Di Crisi - Estensione delle misure tecniche arresto temporaneo obbligatorio delle attività di pesca

31/08/2010

Lunedì 30 agosto la Unità Di Crisi si è riunita per esaminare e valutare la richiesta, formalizzata dalla Regione Marche, in nome della gran parte delle marinerie marchigiane, di prolungare, per detta regione, il periodo di fermo per ulteriori 15 giorni. Le motivazioni della proposta sono di natura biologica atteso che un ulteriore periodo di fermo, anche non compensato per le imprese, potrebbe sicuramente prolungare i benefici dell'arresto temporaneo delle attività di pesca soprattutto in termini di accrescimento della taglia dei prodotti ittici, evitando così alla ripresa dell'attività di pesca la cattura anche accidentale di prodotti sottotaglia.

Sulla proposta avanzata dalle Regione Marche e sostenuta anche da evidenze scientifiche e biologiche precisate dal Prof. Piccinetti si è aperto un lungo e proficuo dibattito anche con riferimento alla opportunità di estendere l'eventuale prolungamento del fermo all'intera GSA 17 se non all'intero Adriatico.

Il Dott. Ambrosio, Capo di Gabinetto del Ministro Galan, che ha presieduto la riunione dell'Unità di Crisi ha evidenziato le difficoltà tecnico giudidiche e di coerenza motivazionale di un provvedimento di prolungamento del Fermo per la sola Regione Marche, fermo che non poteva non considerarsi assolutamente di tipo gratuito, senza alcuna forma compensativa per le imprese e senza la possibilità tecnica di attivare la CIGS in deroga per una sospensione dell'attività voluta e richiesta dalle stesse imprese.

Sintetizzando gli esiti dell'ampio confronto il Dott. Ambrosio, ha proposto e messo ai voti una proroga tecnica che più che estensione del fermo deve ritenersi estensione ed anticipazione delle misure tecniche collegate al fermo, per cui alla gionata di venerdi della prima delle otto settimane successive al fermo si aggiungono ulteriori due giorni (mercoledì 1 e giovedì 2 settembre), di interdizione dell'attività di pesca, per i Compartimenti da Trieste a Bari, ad esclusione di quelli dell'Abruzzo. La proposta è stata approvata con astensione di Federpesca e della Regione Marche. L'attività di pesca dovrebbe, quindi, riprendersi regolarmente da lunedì 6 settembre. Ovviamente è stato precisato che trattandosi di estensione di misure tecniche non è prevedibile alcuna forma compensativa.

Attendiamo il decreto ministeriale che disciplinerà detta ulteriore interruzione dell'attività di pesca e preannunciamo sin da ora che la Assopesca, pur condividendo le ragioni biologiche e di tutela delle risorse, non potrà accettare provvedimenti di ulteriore interruzione dell'attività di pesca che non prevedano forme compensative per le imprese e l'attivazione della CIGS in deroga per il personale dipendente imbarcato, stante la condizione di crisi del settore e le pesanti difficoltà finanziarie delle imprese.