Regolamento controlli - Verso un regime poliziesco della pesca comunitaria

23/03/2011

Il Regolamento (CE) 1224/2009, del 20 novembre 2009, che ha istituito un sistema di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca (PCP), aveva già suscitato forti malumori nel settore, sia per la scelta precisa di affidare solo all'inasprimento dei controlli l'attuazione delle norme della PCP, invece di puntare su una nuova cultura del rispetto costruita sulla partecipazione degli operatori della pesca, sulla condivisione degli obiettivi e quindi sulla responsabilizzazione ed autoregolamentazione del settore, sia per le tante perplessità suscitate in ordine a problematiche applicative, ai costi dei controlli ed alla inutile complessità delle regole imposte.

Il regolamento attuativo, in fase di pubblicazione, che poteva e doveva servire a dirimere le problematiche applicative da più parti evidenziate non sembra fornire risposte alle legittime attese del settore, con il risultato di creare un sistema di controlli farraginoso, assai oneroso e costoso per le imprese di pesca ed un sistema sanzionatorio inutilmente vessatorio con alcune disposizioni sulla trasferibilità delle infrazioni commesse da altri sulle quali ci permettiamo di sollevare forti perplessità sul piano della loro legittimità.

Certamente rimane la necessità di attuare responsabilmente le norme della politica della pesca per creare veramente le condizioni di sostenibilità ambientale ed economico sociale della pesca comunitaria, di contrastare la pesca illegale, di equilibrare virtuosamente lo sforzo di pesca alla capacità autoriproduttiva delle risorse; da qui la necessità di creare un sistema di controlli efficiente, realmente efficace e di semplice applicazione contenendo al massimo gli oneri, gli adempimenti ed i costi per le imprese di pesca.

Continua invece la strategia di criminalizzazione del settore, continua la iperproduzione di norme, di divieti e di adempimenti, peraltro costosi e di difficile attuazione, che serviranno forse a tranquillizzare gli "ambientalisti" della domenica ma avranno l'effetto di "allontanare" le imprese più sane a favore di una diffusa illegalità.

Non possiamo che condividere appieno a riguardo la posizione del RAC MED e dell'Assemblea Europeche che in allegato riportiamo.