Problematica Blue box - Scaduto il termine per la regolarizzazione dei contratti

30/09/2008

Scade oggi il termine previsto per la regolarizzazione dei contratti relativi alla manutenzione e gestione degli apparati blue box, con l'assunzione dei relativi oneri e costi, anche pregressi.

Per la verità eravamo fiduciosi in un intervento risolutivo del Ministro Zaia, peraltro promesso in occasione della crisi del gasolio, che ponesse fine a questa annosa problematica; così purtroppo non è stato, ma ugualmente siamo certi che il Ministro, ancora sollecitato dalle Organizzazioni di categoria, non verrà meno agli impegni assunti e troverà il modo di dare soluzione ad una problematica che si trascina da troppo tempo.

La questione non è certo di facile soluzione: da una parte la Telecom, gestore del servizio, essendo ormai scaduti i termini accordati per la regolarizzazione dei contratti, potrebbe ben procedere al minacciato distacco del segnale, con il conseguente fermo dell'attività per gran parte delle unità da pesca, dall'altra le imprese, costrette ancora a lottare con una congiuntura economica assai negativa e penalizzante, non si trovano certo nelle condizioni di sostenere nuovi costi gestionali, peraltro impropri.

Sullo sfondo la irrisolta problematica di chi debba essere gravato dei costi di apparecchiature che sono a tutti gli effetti strumenti di controllo dell'attività di pesca e non certo un sistema di sicurezza della navigazione.

Noi, con le Organizzazioni di categoria tutte, continuiamo a sostenere che sia più giusto ed equo che di detti costi si faccia carico lo Stato, atteso che la Comunità ha reso obbligatoria la installazione di questo sistema di rilevamento per buona parte delle unità da pesca della flotta italiana (unità con lunghezza fuori tutto da 15 metri in poi).

Insomma una situazione gravissima che rischia di riaccendere focolai di protesta appena, faticosamente, sopiti.

Segnaliamo l'intervento di Federpesca, con la lettera che il Direttore Giannini ha inviato al Ministro Zaia, ai Presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, Russo e Scarpa, ed a tutti i capigruppo, con la quale si chiede l'assunzione diretta dei costi degli apparati di controllo in capo allo Stato o in alternativa uno sgravio di imposta pari al costo di installazione e manutenzione degli apparati in questione. Secondo Federpesca è questa una fattispecie in cui potrebbe trovare applicazione l'aiuto "de minimis" autorizzato dalla Unione Europea, garantendo così il rispetto di norme a tutela delle risorse e nel contempo liberando le imprese da costi che restano impropri, come tali odiosi, e, nell'attuale contesto di crisi, insostenibili.

Un'altra soluzione potrebbe essere quella suggerita dalla Lega Pesca che chiede il rinvio della scadenza, di almeno sei mesi, fermo restando l'assunzione o meglio la riconferma di un impegno risolutivo assunto dal Ministro. Il rinvio infatti potrebbe consentire al tavolo tecnico già avviato dalla Direzione Pesca di approfondire ulteriormente la tematica e trovare le soluzioni più adeguate.