DALLA COMMISSIONE UNO STOP AI RIGETTI IN MARE DELLE CATTURE ACCIDENTALI

30/03/2007

La Commissione ha adottato, il 28 marzo, una comunicazione sulla riduzione delle catture accessorie e l'eliminazione dei rigetti in mare nella pesca europea.

Con la Comunicazione si vuole avviare un dibattito su questa importante tematica, per tutto il corrente anno, per poi definire un piano d'azione per le specifiche attività di pesca. Le prime proposte di regolamento potrebbero essere presentate già nel corso del 2008.

Il Commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi, Joe Borg, ha in proposito dichiarato " La pratica dei rigetti in mare va condannata perchè rappresenta uno spreco di risorse marine preziose ed è quindi ingiustificata sotto il profilo ecologico, economico e morale. Quanto prima si porrà fine a questa pratica dannosa ed inutile, tanto meglio sarà per gli stock ittici, per l'ambiente e per la stessa industria della pesca".

Nella comunicazione si propone una strategia innovativa per la stessa politica comune della pesca, prevedendo l'adozione di un divieto graduale di rigetto per ogni attività di pesca e la definizione di norme finalizzate a disciplinare i volumi massimi accettabili di catture accessorie. Il settore sarà, di conseguenza, stimolato a ricercare e sperimentare soluzioni che consentano di rispettare i limiti applicabili alle catture accessorie e si eviteranno imposizioni volte a disciplinare gli sbarchi. Si tratta di motivare, creando interesse, i pescatori a prelevare soltanto le specie-risorse commerciabili.

Un nuovo sistema di gestione, quindi, orientato a definire i tassi massimi accettabili di catture accessorie, da associare all'obbligo di sbarcare la totalità delle risorse prelevate, potrebbe costituire un forte incentivo per i pescatori a trovare soluzioni tecniche più adeguate alla loro attività. Le misure di accompagnamento potrebbero prevedere forme di incentivazione per il miglioramento della selettività degli attrezzi da pesca, zone di divieto ed infine l'obbligo di cambiare zona nel caso si riscontri, nella zona praticata, una eccessiva concentrazione di esemplari giovanili.

E' indubbio che la pratica dei rigetti in mare, di esemplari giovanili, di esemplari adulti di scarso valore commerciale, nonchè di catture accessorie di tartarughe ed altri mammiferi marini, non è compatibile con gli obiettivi della politica comune della pesca nè con i nuovi obiettivi di rendimento e sviluppo sostenibile. Essa rischia di compromettere la stessa sostenibilità ecologica ed economica dell'industria della pesca, impattando negativamente sull'integrità degli ecosistemi marini e sulla conservazione della biodiversità.

Intendiamo aprire un dibattito su questa importante tematica ed attendiamo il contributo di quanti, pescatori e ricercatori, siano interessati al futuro della pesca.