COMUNICATO STAMPA CARO GASOLIO – CRISI DELLA PESCA

30/05/2008

Il settore della pesca sta attraversando, da tempo, una fase congiunturale fortemente negativa caratterizzata da una diffusa insostenibilità economica dell’attività di pesca.

Lo stato di crisi profonda del comparto, che ha raggiunto livelli di assoluta insostenibilità, è principalmente addebitabile ad aumenti esponenziali dei costi di gestione delle imprese, con particolare riferimento ai costi del gasolio, da rendimenti meno elevati, da stagnazione dei prezzi di mercato e da ormai strutturali problemi di commercializzazione e di adeguata valorizzazione del pescato, stante la debolezza ed inadeguatezza dei tradizionali processi di smercio e l’aumento esponenziale delle importazioni.

Il problema del caro gasolio, acuitosi in maniera insostenibile negli ultimi mesi, ha reso drammatica la situazione di un settore primario già strutturalmente debole ed impossibilitato a ritrovare competitività, anche per una politica comunitaria e nazionale che non riesce a dare risposte adeguate alle richieste ed esigenze del settore.

In una tale situazione si rischia di compromettere definitivamente la condizione economica di molte imprese di pesca. Uscire in mare ed esercitare l’attività di pesca è ormai diventato antieconomico in quanto il costo del gasolio erode gran parte dei rendimenti dell’attività.

Uno stato di profonda frustrazione ed un malessere assai diffuso stanno creando nelle marinerie situazioni di insofferenza e di protesta che vanno progressivamente manifestandosi in maniera spontanea e disarticolata, con il conseguente blocco dell’attività su tutto il territorio nazionale. Anche in altri Paesi come Francia, Spagna e Portogallo sta montando in maniera sempre più decisa la protesta in quanto la Commissione Europea e gli Stati non riescono ad interpretare la estrema drammaticità della situazione.

In un tale contesto di crisi senza precedenti non ci si può semplicemente arroccare dietro i divieti e le regole della Politica Comunitaria della Pesca e degli Aiuti di Stato, occorrono scelte coraggiose, innovative anche se concretamente perseguibili nell’attuale contesto europeo.

La Assopesca di Molfetta ha partecipato all’incontro tenutosi a Roma, nella sede di Federpesca, tra la Federazione delle Imprese di pesca e le Organizzazioni Sindacali (FAI-CISL, FLAI-CGIL E UILA-PESCA) finalizzato ad esaminare ed interpretare la grave situazione in atto ed a concordare azioni comuni, con una piattaforma rivendicativa sostenibile e perseguibile.

Pur comprendendo le ragioni della protesta Federpesca ed Organizzazioni sindacali hanno voluto insieme caratterizzarsi per le azioni da intraprendere e gli obiettivi di breve e medio periodo da perseguire, non lasciandosi tentare da facili strumentalizzazioni di quanti promettono e rivendicano misure ed interventi impossibili ed assolutamente insostenibili.

In allegato trasmettiamo quindi la nota congiunta di Federpesca ed Organizzazioni sindacali trasmessa al presidente del Consiglio con la richiesta di convocazione, ad horas, del tavolo Agroalimentare a Palazzo Chigi.

La nostra marineria intanto si è fermata per solidarietà con quanti hanno già bloccato ogni attività di pesca, ma attende risposte coerenti ed immediate, per le quali è disposta ad ulteriori e più incisive azioni di lotta.

Molfetta chiede più decisi interventi, a breve e medio termine, di salvataggio e sostegno alle imprese ed una politica della pesca più attenta alla sostenibilità economica delle imprese e quindi capace di coniugare esigenze prioritarie di sostenibilità biologico-ambientale e di tutela delle risorse con non meno importanti esigenze di redditività dell’attività.

Molfetta 30 maggio 2008 La Direzione

In allegato trasmettiamo nota congiunta Federpesca e Organizzazioni sindacali di categoria.