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APPROFONDIRE LA QUESTIONE DEL MEDITERRANEO
14/10/2003
Il Commissario Fischler, dopo aver registrato per le vie brevi la decisa contrarietà di molti Paesi, e in primo luogo dell'Italia, alla sua proposta di revisione delle norme tecniche riguardanti la pesca nel Mediterraneo, nel corso della sua esposizione al Consiglio europeo di Lussemburgo "si è mantenuto molto sulle generali". Lo ha riferito il sottosegretario alla Pesca, Paolo Scarpa Bonazza, secondo il quale "non vi è stata dunque da parte sua una disamina dettagliata di quel conglomerato di proposte che determinerebbero la sostanziale distruzione delle pesca italiana". L' argomento dovrà ora essere oggetto "di più seri approfondimenti scientifici e tecnici, di doverose audizioni delle Associazioni della pesca, sarà presente tra i temi generali della Conferenza Ministeriale di Venezia, sarà poi eventualmente oggetto di lunghe trattative prima in sede tecnica presso la Commissione Europea e poi, semmai, in sede di Consiglio". L' impressione, secondo Scarpa, è che "il nostro fermo atteggiamento abbia concorso a determinare uno slittamento dei tempi rispetto a quelli preventivati dalla Commissione". In definitiva, secondo il sottosegretario, Fischler e la Commissione "hanno gettato un sasso nello stagno, ma le onde saranno molto molto lunghe", poiché qualsiasi intervento volto a riequilibrare il rapporto tra sforzo di pesca e risorse disponibili "non potrà prescindere da una valutazione attenta e preliminare delle conseguenze di carattere socio-economico sulle imprese, le cooperative ed i lavoratori autonomi e dipendenti del comparto".